Il trattamento con Bevacizumab ( Avastin ), un anticorpo monoclonale umanizzato che neutralizza il fattore di crescita dell’endotelio vascolare ( VEGF ), può causare proteinuria e danno renale.
I fattori di rischio e gli esiti clinici degli eventi avversi renali non sono ben definiti.
Ricercatori del Stony Brook University Cancer Center negli Stati Uniti, hanno compiuto una revisione e una meta-analisi di studi clinici pubblicati, randomizzati, controllati, con l’obiettivo di valutare il rischio generale di grave proteinuria con Bevacizumab.
Sono stati analizzati i dati di 16 studi, comprendenti 12.268 pazienti con vari tumori.
L’incidenza di proteinuria ad alto grado ( grado 3 o 4 ) associata all’impiego di Bevacizumab è stata del 2.2%.
Rispetto alla sola chemioterapia, Bevacizumab combinato con la chemioterapia ha aumentato, in modo significativo il rischio di proteinuria ad alto grado ( rischio relativo: 4.79 ) e di sindrome nefrotica ( rischio relativo: 7.78 ).
I più alti dosaggi di Bevacizumab sono risultati associati a un maggior rischio di proteinuria.
Riguardo al tipo di tumore, il carcinoma renale era associato al più alto rischio ( incidenza cumulativa: 10.2% ).
I Ricercatori non hanno evidenziato significative differenze tra la chemioterapia con o senza Platino ( p=0.39 ).
In conclusione, l’aggiunta di Bevacizumab alla chemioterapia aumenta in modo significativo il rischio di proteinuria ad alto grado e di sindrome nefrotica. ( Xagena2010 )
Wu S et al, J Am Soc Nephrol 2010; Published ahead of print
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