Il trapianto autologo di cellule staminali è risultato associato a una migliore sopravvivenza rispetto ai regimi basati su Rituximab in una coorte di pazienti con linfoma follicolare.
Non è emerso un miglioramento della sopravvivenza per il trapianto allogenico.
L’obiettivo dello studio era quello di determinare se il trapianto autologo o allogenico di cellule staminali fosse ottimale per i pazienti con linfoma follicolare trasformato, e se entrambi i tipi di trapianto migliorassero l’esito rispetto alla sola chemioterapia con Rituximab ( MabThera ).
L'endpoint primario era rappresentato dalla sopravvivenza globale.
In totale, 97 pazienti sono stati assegnati alla coorte trapianto autologo, 22 pazienti alla coorte trapianto allo genico e 53 sono stati trattati con regimi contenenti Rituximab.
Dopo la trasformazione, la sopravvivenza globale a 5 anni è stata pari al 65% nel gruppo autologo, 46% nel gruppo allogenico e 61% nel gruppo Rituximab ( P=0.24 ).
I tassi di sopravvivenza libera da progressione a 5 anni sono stati pari al 55% per il trapianto di cellule staminali autologhe, il 46% per il trapianto allogenico e il 40% per Rituximab ( P= 0.12 ).
L’analisi multivariata ha indicato che il trapianto autologo era associato a un miglioramento della sopravvivenza globale, rispetto a Rituximab ( hazard ratio, HR=0.13 ).
Non è stato osservato invece un miglioramento simile quando è stato confrontato il trapianto allogenico con Rituximab ( HR=0.44 ).
Il tasso di mortalità trapianto-correlata a 5 anni è stato del 5% nel gruppo autologo e del 23% nel gruppo allogenico. ( Xagena2013 )
Fonte: Journal of Clinical Oncology, 2013
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