Ci sono pochi dati sulla peritonectomia con chemioterapia ipertermica intraperitoneale ( HIPEC ) nei pazienti con carcinomatosi peritoneale ovarica.
In uno studio di fase II, in aperto, prospettico e non randomizzato, condotto tra il 2000 e il 2007, sono state arruolate 47 pazienti con carcinoma ovarico primario, avanzato o recidivante, e diffusa carcinomatosi peritoneale; 22 sono state sottoposte a citoriduzione primaria e 25 a citoriduzione secondaria più HIPEC seguita da chemioterapia sistemica.
L’indice medio di cancro peritoneale secondo Sugarbaker è risultato pari a 14,9 ( intervallo 6-28 ).
Sono state necessarie in media 6 procedure chirurgiche per paziente ( intervallo 4-10 ).
Nell’87,3% delle pazienti l’intervento di debulking ha raggiunto una citoriduzione ottimale ( completezza della citoriduzione [ CC ] secondo Sugarbaker: 0-1 ), mentre nel 12,7% ha lasciato malattia residua macroscopica ( CC-2 o CC-3 ).
Nel 21,3% delle pazienti sono emerse complicazioni maggiori, ed il tasso di mortalità a livello ospedaliero è stato del 4,2%.
La sopravvivenza generale media è stata di 30.4 mesi, la sopravvivenza mediana di 24 mesi e la sopravvivenza media libera da malattia di 27.4 mesi.
La sopravvivenza a 5 anni è stata del 16.7%.
In conclusione, la procedura di peritonectomia combinata con chemioterapia ipertermica intraperitoneale, offre una promettente sopravvivenza a lungo termine nelle pazienti con carcinomatosi peritoneale ovarica diffusa.
Queste pazienti hanno ottenuto una buona citoriduzione chirurgica primaria e secondaria con accettabile morbilità e mortalità. ( Xagena2008 )
Di Giorgio A et al, Cancer 2008; Epub ahead of print
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