Gli alti dosaggi di Metotrexato, in associazione alla radioterapia dell’intero cervello ( WBRT ), prolungano la sopravvivenza nei pazienti con linfoma primario del sistema nervoso centrale, ma sono associati a neurotossicità ritardata. Di conseguenza, i pazienti sono spesso trattati con la sola chemioterapia e la radiazione panencefalica viene posticipata fino all’insorgenza di recidiva.
Ricercatori del Memorial Sloan Kettering Cancer Center, a New York, negli Stati Uniti, hanno condotto uno studio retrospettivo per valutare la sicurezza e l’efficacia della radioterapia WBRT di salvataggio.
I principali endpoint erano rappresentati da: risposta radiografica, sopravvivenza, e neurotossicità tardiva.
Quarantotto pazienti hanno ricevuto radioterapia WBRT di salvataggio per progressione o recidiva del linfoma primario del sistema nervoso centrale.
Dopo radiazione panencefalica, il 58% dei pazienti ha mostrato una completa risposta radiografica, il 21% una risposta parziale, il 6% malattia stabile, ed il 15% progressione.
La sopravvivenza mediana dall’inizio della radioterapia WBRT è stata di 16 mesi, ed il 54% dei pazienti era ancora vivo 1 anno dopo.
Il tempo mediano alla progressione del linfoma primario del sistema nervoso centrale è stato di 10 mesi; il 31% ( n=15 ) dei pazienti, sottoposto a radioterapia, non ha presentato successiva recidiva della malattia.
L’età inferiore ai 60 anni e la risposta completa alla radioterapia panencefalica sono state associate ad un migliore outcome ( esito ).
Nel 22% dei pazienti è stata osservata neurotossicità correlata al trattamento.
I pazienti di età superiore ai 60 anni e quelli che sono stati trattati per un periodo inferiore ai 6 mesi con Metotrexato hanno mostrato un rischio aumentato di neurotossicità.
Dallo studio è emerso che la radioterapia panencefalica di salvataggio è efficace per il linfoma primario del sistema nervoso centrale, refrattario o recidivato. Posticipare la radioterapia WBRT fino alla recidiva del tumore è una strategia ragionevole al fine di minimizzare o di ritardare il rischio di neurotossicità collegata al trattamento. ( Xagena2007 )
Hottinger AF et al, Neurology 2007; 69: 1178-1182
Onco2007 Emo2007 Neuro2007