Non sono noti i valori di sopravvivenza generale e l’esito in pazienti oncologici con osteonecrosi della mandibola associata a bifosfonati con l’utilizzo di trattamento conservativo ( lavaggi con Clorexidina 0,12%, antibiotici a intermittenza e attenta sequestrectomia ).
E’ stata studiata la sopravvivenza generale e l’esito della malattia in 33 pazienti con osteonecrosi delal mandibola.
Il trattamento con bifosfonati ha avuto una durata mediana di 27 mesi ( range: 4-115 ) ed è stato interrotto in 25 ( 76% ) pazienti.
Il 27% dei casi ( n=9 ) presentava malattia di stadio I, il 64% ( n=21 ) di stadio 2 e il 9% ( n=3 ) di stadio 3.
Nel cosrso di un follow-up mediano di 23 mesi, 11 pazienti ( 33% ) sono deceduti ( sopravvivenza mediana 39 mesi ) senza decessi correlati all’osteonecrosi della mandibola.
Dei 30 pazienti valutabili, il 53% non aveva più ossa esposte, il 37% presentava lesioni stabili e il 10% necrosi progressiva.
L’hazard ratio per la guarigione con il raddoppio dell’esposizione a bifosfonati è stato pari a 0.419 ( P=0.045 ), per stadio 2 versus stadio 1 0.216 ( P=0.015 ) e per stadio 3 versus stadio 1 0.084 ( P=0.042 ).
L’interruzione del trattamento con bifosfonati non ha influito sugli esiti.
In conclusione, il trattamento conservativo dell’osteonecrosi della mandibola porta a una chiusura della mucosa nel 53% dei pazienti.
Il raddoppio del tempo di esposizione ai bifosfonati e i più alti stadi dell’osteonecrosi della mandibola riducono in maniera significativa i tassi di guarigione. ( Xagena2009 )
Van den Wyngaert T et al, Ann Oncol 2009; 20: 331-336
Onco2009 Farma2009 Endo2009