Nell'analisi ad interim dello studio LATITUDE, l'aggiunta di Abiraterone acetato ( Zytiga ) più Prednisone alla terapia di deprivazione androgenica ( ADT ) ha portato a un significativo miglioramento della sopravvivenza globale e della sopravvivenza libera da progressione radiografica rispetto a placebo più terapia ADT negli uomini con nuova diagnosi di tumore prostatico metastatico ad alto rischio sensibile alla castrazione ( mCSPC ).
Sono stati presentati gli esiti di sopravvivenza a lungo termine e di sicurezza di Abiraterone acetato più Prednisone e terapia ADT dall'analisi finale dello studio LATITUDE.
Lo studio di fase 3, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, è stato condotto in 235 siti in 34 Paesi.
I pazienti eleggibili ( uomini di età maggiore o uguale a 18 anni ) presentavano neoplasia prostatica recente confermata istologicamente o citologicamente con metastasi, ECOG performance status di 0-2 e almeno due di tre fattori prognostici ad alto rischio ( punteggio Gleason maggiore o uguale a 8, presenza di tre o più lesioni sulla scintigrafia ossea o presenza di metastasi viscerali misurabili ad eccezione delle metastasi linfonodali ).
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Abiraterone acetato ( 1.000 mg ) una volta al giorno per via orale più Prednisone ( 5 mg ) una volta al giorno per via orale e terapia ADT ( gruppo Abiraterone acetato più Prednisone ) oppure placebo corrispondenti più terapia ADT ( gruppo placebo ); ogni ciclo di trattamento era di 28 giorni.
La randomizzazione è stata effettuata stratificando per presenza di malattia viscerale ed ECOG performance status.
L'endpoint coprimario di sopravvivenza globale è stato valutato nella popolazione intention-to-treat.
Tra il 2013 e il 2014 sono stati assegnati 1.199 pazienti in modo casuale al gruppo Abiraterone acetato più Prednisone ( n=597 ) oppure al gruppo placebo ( n=602 ).
Dopo i risultati della prima analisi ad interim, i pazienti nel gruppo placebo sono stati autorizzati a ricevere Abiraterone acetato e Prednisone più trattamento ADT in una fase di estensione dello studio in aperto ( fino a 18 mesi dall'emendamento del protocollo ).
L’analisi finale è stata eseguita dopo un follow-up mediano di 51.8 mesi e 618 decessi ( 275 su 597, 46%, nel gruppo trattato con Abiraterone acetato più Prednisone e 343 su 602, 57%, nel gruppo placebo ).
La sopravvivenza globale è stata significativamente più lunga nel gruppo trattato con Abiraterone acetato più Prednisone ( mediana 53.3 mesi ) rispetto al gruppo placebo ( 36.5 mesi ), con un hazard ratio ( HR ) di 0.66.
Gli eventi avversi di grado 3-4 più comuni sono stati ipertensione ( 125, 21%, nel gruppo trattato con Abiraterone acetato più Prednisone vs 3, 4%, dei 72 pazienti passati dal placebo ad Abiraterone acetato più Prednisone ) e ipokaliemia ( 70, 12%, vs 10, 2%, vs 2, 3% ).
Eventi avversi gravi di qualsiasi grado si sono verificati in 192 su 597 pazienti ( 32% ) nel gruppo trattato con Abiraterone acetato più Prednisone, 151 su 602 ( 25% ) nel gruppo placebo e 4 su 72 ( 6% ) nel gruppo crossover.
L'evento avverso più comune grave correlato al trattamento è stata l'ipopotassiemia ( 4 pazienti, 1%, nel gruppo trattato con Abiraterone acetato più Prednisone e nessuno negli altri gruppi ).
Decessi correlati al trattamento si sono verificati in 3 pazienti ciascuno ( inferiore a 1% ) nel gruppo trattato con Abiraterone acetato più Prednisone ( perforazione da ulcera gastrica, morte improvvisa e accidente cerebrovascolare ) e gruppo placebo ( morte improvvisa, accidente cerebrovascolare e polmonite ), e nessuno nel gruppo crossover.
La combinazione di Abiraterone acetato più Prednisone con terapia di deprivazione androgenica è stata associata a una sopravvivenza globale significativamente più lunga rispetto ai placebo più terapia ADT negli uomini con mCSPC ad alto rischio di nuova diagnosi e ha presentato un profilo di sicurezza gestibile. Questi risultati supportano l'uso di Abiraterone acetato e Prednisone come standard di cura nei pazienti con carcinoma alla prostata metastatico ad alto rischio, sensibile alla castrazione. ( Xagena2019 )
Fizazi K et al, Lancet Oncology 2019; 20: 686-700
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