Axitinib ( Inlyta ) è un potente inibitore selettivo dei recettori 1, 2 e 3 di VEGF ( fattore di crescita vascolare endoteliale ).
Uno studio randomizzato di fase 2 su Gemcitabina ( Gemzar ) con o senza Axitinib nel carcinoma pancreatico avanzato ha mostrato un aumento della sopravvivenza generale nei pazienti trattati con Axitinib.
Sulla base di questi risultati, è stato valutato l’effetto del trattamento con Gemcitabina più Axitinib sulla sopravvivenza generale in uno studio di fase 3.
Nello studio in doppio cieco, controllato con placebo e di fase 3, sono stati considerati idonei all’arruolamento pazienti con adenocarcinoma pancreatico metastatico o localmente avanzato, senza ipertensione non-controllata o trombosi venosa profonda e con performance status ECOG ( Eastern Cooperative Oncology Group ) di 0 o 1.
I pazienti, stratificati per estensione della malattia ( metastatica versus localmente avanzata ), sono stati assegnati in maniera casuale, e in un rapporto 1:1, a ricevere Gemcitabina 1000 mg/m2 per via intravenosa nei giorni 1, 8 e 15 ogni 28 giorni più Axitinib o placebo.
Axitinib o placebo sono stati somministrati per via orale assieme al cibo alla dose iniziale di 5 mg 2 volte al giorno, con la possibilità di un aumento fino a 10 mg 2 volte al giorno se ben tollerati.
L’endpoint primario era la sopravvivenza generale.
Tutte le analisi di efficacia sono state effettuate in tutti i pazienti assegnati ai gruppi di trattamento per i quali erano disponibili dati; sicurezza e somministrazione del trattamento e valutazioni di aderenza al trattamento sono state effettuate in base al trattamento ricevuto.
Nel periodo 2007-2008, 632 pazienti sono stati arruolati nello studio e assegnati ai gruppi di trattamento ( 316 Axitinib, 316 placebo ).
Nell’analisi ad interim a gennaio 2009, il Comitato indipendente per il monitoraggio dei dati ha concluso che il margine di futilità era stato oltrepassato.
La sopravvivenza generale mediana è stata di 8.5 mesi per Gemcitabina più Axitinib ( n=314, dati mancanti per 2 pazienti ) e 8.3 mesi per Gemcitabina più placebo ( n=316; hazard ratio, HR=1.014; p a una coda=0.5436 ).
I più comuni eventi avversi di grado 3 o superiore per Gemcitabina più Axitinib e Gemcitabina più placebo sono stati ipertensione ( 7% e 2%, rispettivamente ), dolore addominale ( 7% e 6% ), fatigue ( 9% e 7% ) e anoressia ( 6% e 4% ).
In conclusione, l’aggiunta di Axitinib a Gemcitabina non migliora la sopravvivenza generale nel carcinoma del pancreas in fase avanzata.
Questi risultati forniscono un’ulteriore prova che la via di segnalazione di VEGF come bersaglio è una strategia inefficace in questa malattia. ( Xagena2011 )
Kindler HL et al, Lancet Oncol 2011; 12: 256-262
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