Cabozantinib ( Cometriq; XL184 ) è un inibitore tirosin-chinasico biodisponibile per via orale con attività contro MET e VEGFR-2 ( recettore 2 del fattore di crescita del endotelio vascolare ).
Uno studio ha valutato l’attività di Cabozantinib nei pazienti con carcinoma prostatico resistente a castrazione in uno studio di fase II randomizzato con una coorte di estensione.
I pazienti hanno ricevuto 100 mg di Cabozantinib al giorno.
I soggetti con malattia stabile secondo RECIST a 12 settimane sono stati assegnati in maniera casuale a Cabozantinib o placebo.
Gli endpoint primari erano il tasso di risposta oggettiva a 12 settimane e la sopravvivenza libera da progressione dopo la randomizzazione.
Sono stati arruolati 171 uomini con carcinoma prostatico resistente a castrazione.
L’assegnazione casuale è stata interrotta precocemente in base all’attività osservata di Cabozantinib.
Il 72% dei pazienti ha mostrato regressione nelle lesioni ai tessuti molli, mentre il 68% dei pazienti valutabili ha mostrato miglioramenti alla scansione ossea, inclusa la risoluzione completa nel 12%.
Il tasso di risposta oggettiva a 12 settimane è stato pari al 5%, con malattia stabile nel 75% dei pazienti.
In totale, 31 pazienti con malattia stabile alla settimana 12 sono stati randomizzati.
La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 23.9 settimane con Cabozantinib e 5.9 settimane con placebo ( hazard ratio, HR=0.12; P inferiore a 0.001 ).
I livelli sierici totali di fosfatasi alcalina e quelli plasmatici di telopeptide C terminale del collagene di tipo 1 sono risultati ridotti di una quota maggiore o uguale al 50% nel 57% dei pazienti valutabili.
Nella revisione retrospettiva, il dolore osseo è migliorato nel 67% dei pazienti valutabili, con una diminuzione nell’uso dei narcotici nel 56%.
I più comuni eventi avversi di grado 3 sono stati fatigue ( 16% ), ipertensione ( 12% ) e sindrome mano-piede ( 8% ).
In conclusione, Cabozantinib ha mostrato attività clinica negli uomini con tumore alla prostata resistente a castrazione, inclusa una riduzione delle lesioni dei tessuti molli, un miglioramento nella sopravvivenza libera da progressione, la risoluzione delle scansioni ossee e riduzioni nei marcatori di turnover osseo, nel dolore e nell’uso di narcotici. ( Xagena2013 )
Smith DC et al, J Clin Oncol 2013; 31: 412-419
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