I risultati preliminari di uno studio di fase II che ha valutato Zactima ( ZD6474 ) nel trattamento del carcinoma midollare ereditario della tiroide sono stati definiti promettenti.
I primi 11 pazienti hanno ricevuto 300mg/die di Zactima per almeno 3 mesi.
Due pazienti hanno presentato una risposta parziale con una riduzione del tumore del 30% o più, mentre 9 pazienti hanno presentato una stabilizzazione della malattia.
Gli effetti indesiderati osservati sono stati: rash, nausea, diarrea, ipertensione e prolungamento asintomatico del tratto QT.
I livelli di CEA ( antigene carcinoembrionico ) e di calcitonina, due marker del tumore midollare della tiroide, si sono ridotti in media del 25% e del 72%, rispettivamente, dopo trattamento con Zactima.
Zactima sembra essere un farmaco in grado di inibire diverse vie del segnale cellulare coinvolte nella crescita tumorale e nella diffusione metastatica.
L’FDA ha concesso a Zactima la designazione di farmaco orfano per il trattamento dei pazienti con carcinoma papillare della tiroide localmente avanzato e metastatico, follicolare, midollare, anaplastico.
Si calcola che negli Stati Uniti il carcinoma midollare della tiroide rappresenti il 2-3% dei 25.000 nuovi casi di tumore della tiroide e che un quarto siano ereditari. ( Xagena2005 )
Fonte: AACR-NCI-EORTC Annual Meeting, 2005
Onco2005 Farma2005