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Tumore prostata

Carcinoma ovarico con mutazione BRCA: Olaparib come terapia di mantenimento ha ridotto il rischio di progressione della malattia del 70% nello studio SOLO2


Nel corso del Congresso SGO ( Society of Gynecologyc Oncology ), che si è tenuto a Washington, sono stati presentati i risultati dello studio clinico di fase III SOLO-2 che hanno dimostrato un notevole miglioramento in termini di sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) nelle pazienti con carcinoma ovarico recidivante, Platino-sensibile, con mutazione BRCA germinale ( BRCAg ), trattate con compresse di Olaparib [ Lynparza ] ( 300 mg due volte al giorno ) rispetto al placebo nel setting di mantenimento.
Lo studio clinico ha raggiunto il proprio endpoint primario di sopravvivenza libera da progressione valutata dagli investigatori ( hazard ratio, HR=0.30; CI 95% da 0.22 a 0.41; P inferiore a 0.0001; mediana di 19.1 mesi versus 5.5 mesi ).

La sopravvivenza libera da progressione, misurata tramite BICR ( Blinded Independent Central Review, revisione centralizzata indipendente in cieco ), mediana, è stata pari a 30.2 mesi versus 5.5 mesi con il placebo, ossia un miglioramento di 24.7 mesi ( HR=0,25; IC 95% 0.18-0.35; P inferiore a 0.0001 ).

Inoltre, è stato rilevato anche un vantaggio statisticamente significativo nel tempo alla seconda progressione o al decesso ( PFS2 ) nelle pazienti trattate con Olaparib ( HR=0.50; IC 95% da 0.34 a 0.72; P=0.0002; mediana non-raggiunta versus 18.4 mesi ) rispetto al placebo, oltre ai miglioramenti registrati in altri endpoint secondari chiave.

I dati dello studio SOLO2 avvalorano i risultati dello studio registrativo, confermando l’efficacia di Olaparib nelle pazienti con tumore ovarico ad alto grado sieroso e con mutazione BRCA.
L’endpoint primario dello studio è stato confermato dall’analisi centralizzata della sopravvivenza libera da progressione, che mostra un dato di 30.2 mesi.
Altri dati significativi riguardano il beneficio prolungato nel tempo, un buon profilo di tollerabilità ( in particolare un basso tasso di trombocitopenia [ 13.8% [ grado superiore o uguale a 3, 1.0% ] ), e la qualità di vita.

Il profilo di sicurezza per le pazienti trattate nello studio clinico con Olaparib in compresse è coerente con quello osservato per la formulazione in capsule attualmente approvata.
Gli eventi avversi di grado 3 o superiori sono stati segnalati nel 36.9% delle pazienti trattate con Olaparib e nel 18.2% delle pazienti che hanno ricevuto il placebo.
Gli eventi avversi non-ematologici più frequenti segnalati a una frequenza pari al 20% o superiore sono stati nausea ( 75.9% [ grado 3 o superiore, 2.6% ] ), fatigue / astenia ( 65.6% [ grado 3 o superiore, 4.1% ] ), e vomito ( 37.4% [ grado 3 o superiore, 2.6% ] ).
Gli eventi avversi ematologici più comuni segnalati nel braccio Olaparib verso placebo sono stati anemia ( 43.6% [ grado 3 o superiore, 19.5% ] ), neutropenia ( 19.5% [ grado 3 o superiore, 5.1% ] ), e trombocitopenia ( 13.8% [ grado 3 o superiore, 1.0% ] ).

SOLO-2 è uno studio randomizzato, in doppio cieco, multicentrico, ideato per stabilire l'efficacia delle compresse di Olaparib come monoterapia di mantenimento rispetto al placebo, nelle pazienti con carcinoma ovarico recidivante o ricorrente Platino-sensibile con mutazione BRCA germinale.
Lo studio, condotto in collaborazione con ENGOT ( European Network for Gynaecological Oncological Trial Groups ) e con GINECO ( Groupe d’Investigateurs National pour l’Etude des Cancers de l’Ovaire et du sein ), ha randomizzato 295 pazienti con mutazioni documentate della linea germinale di BRCA1 o BRCA2 che avevano ricevuto almeno due precedenti cicli di chemioterapia a base di Platino e che risultavano in risposta completa o parziale.
Le pazienti idonee sono state randomizzate per la somministrazione delle compresse di Olaparib due volte al giorno o delle compresse di placebo due volte al giorno.

Olaparib è il primo inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi ( PARP ) che sfrutta le carenze nel meccanismo DDR ( DNA Damage Response ) del tumore per uccidere le cellule cancerose. ( Xagena2017 )

Fonte: AstraZeneca, 2017

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