La chemioprevenzione antitumorale è un nuovo approccio nel management dei tumori.
La chemioprevenzione può essere definita come l’impiego dei farmaci non citotossici per bloccare la progressione dei tumori invasivi.
La chemioprevenzione può prevenire il danno al DNA che dà origine al processo di trasformazione neoplastica o revertire la progressione delle lesioni pre-invasive.
La comprensione dei meccanismi alla base della carcinogenesi ha portato alla sintesi di nuovi farmaci che hanno come target specifici recettori.
I farmaci antinfiammatori non-steroidei agiscono sul pathway delle prostaglandine.
L’identificazione del ruolo della cicloossigenasi-2 nella carcinogenesi epiteliale ha portato alla sintesi di inibitori selettivi dalla cicloosigenasi-2.
Il Celecoxib, un anti Cox-2 ha dimostrato di prevenire i polipi al colon nella poliposi adenomatosa familiare.
Il Tamoxifene ha mostrato benefici nella prevenzione del carcinoma della mammella nelle donne ad alto rischio.
I retinoidi ed i rexinoidi agiscono sui recettori dei retinoidi ed hanno un ruolo nella chemioprevenzione della neoplasia aerodigestiva , epatica e cervicale.
Il selenio, un inibitore del sistema glutatione perossidasi, sta per essere studiato nella chemioprevenzione del tumore alla prostata e del tumore al polmone.
Le differenti isoforme della vitamina E ( tocoferoli ) possono avere azione chemiopreventiva.
Evidenze sperimentali indicano che il gamma-tocoferolo ha un’azione chemiopreventiva più potente dell’alfa-tocoferolo. ( Xagena2003 )
Krishnan K et al, Curr Drug Targets 2003; 4: 45-54
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