Dacomitinib è un inibitore irreversibile della famiglia pan-EGFR delle tirosin-chinasi.
I risultati di uno studio di fase 2 nel tumore del polmone non-a-piccole cellule hanno dimostrato efficacia favorevole di Dacomitinib rispetto a Erlotinib ( Tarceva ).
Dacomitinib è stato confrontato con Erlotinib in uno studio di fase 3.
In uno studio randomizzato, multicentrico, in doppio cieco, di fase 3, effettuato in 134 Centri in 23 Paesi, sono stati arruolati pazienti che avevano carcinoma del polmone non-a-piccole cellule localmente avanzato o metastatico, progressione dopo uno o due precedenti regimi di chemioterapia, performance status ECOG ( Eastern Cooperative Oncology Group ) di 0-2 e presenza di malattia misurabile.
I pazienti sono stati randomizzati a Dacomitinib ( 45 mg/die ) oppure a Erlotinib ( 150 mg/die ) con placebo.
La randomizzazione è stata stratificata per istologia ( adenocarcinoma vs non-adenocarcinoma ), origine etnica ( asiatica vs non-asiatica e sub-continente indiano ), performance status ( 0-1 vs 2 ) e abitudine al fumo ( mai fumatore vs sempre fumatore ).
Gli endpoint co-primari erano la sopravvivenza libera da progressione alla revisione indipendente per tutti i pazienti assegnati in modo casuale, e per tutti i pazienti assegnati in modo casuale con tumori KRAS wild-type.
Tra il 2011 e il 2013 sono stati arruolati 878 pazienti e 439 sono stati assegnati in maniera casuale a Dacomitinib ( 256 KRAS wild type ) e 439 a Erlotinib ( 263 KRAS wild type ).
La sopravvivenza libera da progressione media è stata di 2.6 mesi sia nel gruppo Dacomitinib sia nel gruppo Erlotinib ( hazard ratio stratificato, HR=0.941, log-rank P=0.229 ).
Per i pazienti con KRAS wild-type, la sopravvivenza libera da progressione media è stata di 2.6 mesi per Dacomitinib ed Erlotinib ( HR stratificato, HR=1.022, P=0.587 ).
Nei pazienti che hanno ricevuto almeno una dose del farmaco in studio, gli eventi avversi di grado 3-4 più frequenti sono stati diarrea ( 47 pazienti nel gruppo Dacomitinib, 11%, vs 10 pazienti nel gruppo Erlotinib, 2% ), eruzione cutanea ( 29, 7%, vs 12, 3% ) e stomatite ( 15, 3%, vs 2, minore di 1% ).
Eventi avversi gravi sono stati segnalati in 52 pazienti trattati con Dacomitinib ( 12% ) e 40 pazienti trattati con Erlotinib ( 9% ).
L'inibizione irreversibile di EGFR con Dacomitinib non è risultata superiore a Erlotinib in una popolazione non-selezionata di pazienti con cancro del polmone non-a-piccole cellule avanzato o in pazienti con tumori KRAS wild-type.
Ulteriori studi sugli inibitori irreversibili di EGFR dovrebbero essere limitati ai pazienti con attivazione di mutazioni di EGFR. ( Xagena2014 )
Ramalingam S et al, Lancet 2014;15:1369-1378
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