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Enfortumab vedotin e Pembrolizumab nel cancro uroteliale avanzato non-trattato


Nessun trattamento ha superato la chemioterapia a base di Platino nel migliorare la sopravvivenza globale nei pazienti con carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico non-trattato in precedenza.

È stato condotto uno studio globale, randomizzato, in aperto, di fase 3, EV-302, per confrontare l'efficacia e la sicurezza di Enfortumab vedotin ( Padcev ) e Pembrolizumab ( Keytruda )con l'efficacia e la sicurezza della chemioterapia a base di Platino in pazienti con carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico non precedentemente trattato.

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere cicli di 3 settimane di Enfortumab vedotin ( alla dose di 1.25 mg per kg di peso corporeo per via endovenosa nei giorni 1 e 8 ) e Pembrolizumab ( alla dose di 200 mg per via endovenosa il giorno 1 ) ( gruppo Enfortumab vedotin-Pembrolizumab ) o Gemcitabina e Cisplatino o Carboplatino ( determinato sulla base dell'idoneità a ricevere Cisplatino ) ( gruppo chemioterapia ).

Gli endpoint primari erano la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) valutata mediante revisione centrale indipendente in cieco e la sopravvivenza globale ( OS ).

In totale 886 pazienti sono stati sottoposti a randomizzazione: 442 nel gruppo Enfortumab vedotin-Pembrolizumab e 444 nel gruppo chemioterapia.
Ad agosto 2023, la durata media del follow-up per la sopravvivenza era di 17.2 mesi.

La sopravvivenza libera da progressione è stata più lunga nel gruppo Enfortumab vedotin-Pembrolizumab rispetto al gruppo chemioterapia ( mediana, 12.5 mesi vs 6.3 mesi; hazard ratio [ HR ] per progressione della malattia o morte, 0.45; P minore di 0.001 ), così come la sopravvivenza globale ( mediana, 31.5 mesi vs 16.1 mesi; hazard ratio per morte, 0.47; P minore di 0.001 ).

Il numero mediano di cicli è stato 12 nel gruppo Enfortumab vedotin-Pembrolizumab e 6 nel gruppo chemioterapia.

Eventi avversi correlati al trattamento di grado 3 o superiore si sono verificati nel 55.9% dei pazienti nel gruppo Enfortumab vedotin-Pembrolizumab e nel 69.5% di quelli nel gruppo chemioterapia.

Il trattamento con Enfortumab vedotin e Pembrolizumab ha prodotto esiti significativamente migliori rispetto alla chemioterapia nei pazienti con carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico non-trattato, con un profilo di sicurezza coerente con quello riportato in studi precedenti. ( Xagena2024 )

Powles T et al, N Engl J Med 2024; 390: 875-888

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