Erlotinib ( Tarceva ) è registrato per il trattamento di tutti i pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato.
Tuttavia, la sua efficacia per il trattamento dei pazienti con tumori wild-type per EGFR, la maggior parte dei pazienti, è ancora oggetto di dibattito.
Uno studio ha valutato l’efficacia di Erlotinib rispetto a una chemioterapia standard di seconda linea in tali pazienti.
Lo studio randomizzato e controllato è stato condotto in 52 ospedali italiani.
Sono stati arruolati pazienti con carcinoma al polmone non-a-piccole cellule metastatico, che erano stati sottoposti a una chemioterapia a base di Platino e avevano EGFR wild-type, in base ai risultati ottenuti con il sequenziamento diretto.
I pazienti sono stati assegnati in maniera casuale e in un rapporto 1:1 a ricevere Erlotinib per via orale alla dose di 150 mg/giorno o Docetaxel per via intravenosa alla dose di 75 mg/m(2) ogni 21 giorni o 35 mg/m(2) nei giorni 1, 8 e 15 ogni 28 giorni.
La randomizzazione è stata stratificata per Centro, stadio, tipo di chemioterapia di prima linea e performance status.
I pazienti e il personale che somministrava il trattamento o che valutava gli esiti erano a conoscenza del gruppo di assegnazione, mentre chi analizzava i risultati non lo era.
L’endpoint primario era la sopravvivenza generale nella popolazione intention-to-treat.
Sono stati sottoposti a screening 702 pazienti, 540 dei quali sono stati genotipati.
Sono stati arruolati 222 pazienti ( 110 assegnati a Docetaxel vs 112 a Erlotinib ).
La sopravvivenza generale mediana è stata di 8.2 mesi con Docetaxel versus 5.4 mesi con Erlotinib ( hazard ratio [ HR ] aggiustato 0.73; p=0.05 ).
La sopravvivenza libera da progressione è risultata significativamente migliore con Docetaxel che con Erlotinib: la sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 2.9 mesi con Docetaxel versus 2.4 mesi con Erlotinib ( HR aggiustato 0.71; p=0.02 ).
I più comuni effetti tossici di grado 3-4 sono stati: bassa conta assoluta dei neutrofili ( 21 [ 20% ] dei 104 nel gruppo Docetaxel versus nessuno dei 107 nel gruppo Erlotinib ), effetti tossici a livello delal cute ( nessuno vs 15 [ 14% ] ) e astenia ( 10 [ 10% ] vs 6 [ 6% ] ).
In conclusione, questi risultati hanno mostrato che la chemioterapia è più efficace di Erlotinib nel trattamento di seconda linea dei pazienti con cancro al polmone non a piccole con EGFR wild-type già trattati in precedenza.( Xagena2013 )
Garassino MC et al, Lancet Oncol 2013; 14: 981-988
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