La grande maggioranza dei pazienti con tumore al termine della vita riceve idratazione parenterale in ospedale e nessuna idratazione in ospizio, con evidenze limitate a supporto di una o dell’altra pratica.
Uno studio randomizzato e controllato ha determinato l’effetto della idratazione sui sintomi associati a disidratazione, qualità di vita e sopravvivenza in pazienti con tumori in stadio avanzato.
Nello studio, 129 pazienti oncologici da 6 ospizi sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere idratazione parenterale ( soluzione salina 1 L al giorno ) oppure placebo ( soluzione salina 100 mL al giorno ) giornaliera nel corso di 4 ore.
L’esito primario era il cambiamento nella somma di 4 sintomi di disidratazione ( fatigue, mioclono, sedazione e allucinazioni, 0=migliore 40=peggiore possibile ) tra il giorno 4 e il basale.
Gli esiti secondari includevano le scale Edmonton Symptom Assessment Scale ( ESAS ), Memorial Delirium Assessment Scale ( MDAS ), Nursing Delirium Screening Scale ( NuDESC ), Unified Myoclonus Rating Scale ( UMRS ), Functional Assessment of Chronic Illness Therapy-Fatigue ( FACIT-F ), Dehydration Assessment Scale, oltre a creatinina, urea e sopravvivenza generale.
L’analisi per intention-to-treat è stata condotta per esaminare il cambiamento al giorno 4 ± 2 e al giorno 7 ± 2 tra i gruppi.
I gruppi idratazione ( n=63 ) e placebo ( n=66 ) mostravano caratteristiche basali simili.
Non sono emerse differenze tra i due gruppi per quanto riguarda il cambiamento della somma di 4 sintomi di disidratazione ( -3.3 versus -2.8, P=0.77 ), ESAS ( tutti non-significativi ), MDAS ( 1 vs 3.5, P=0.084 ), NuDESC ( 0 vs 0, P=0.13 ) e UMRS ( 0 vs 0, P=0.54 ) al giorno 4.
I risultati per il giorno 7, incluso il FACIT-F, sono risultati simili.
La sopravvivenza generale non ha mostrato differenze tra i due gruppi ( mediana, 21 vs 15 giorni, P=0.83 ).
In conclusione, l’idratazione a 1 litro al giorno non ha migliorato i sintomi, la qualità di vita o la sopravvivenza rispetto a placebo. ( Xagena2013 )
Bruera E et al, J Clin Oncol 2013; 31: 111-118
Onco2013