Un anticorpo denominato MPDL3280A ha mostrato di essere efficace in diversi tipi di tumore avanzati; inoltre, non è emersa alcuna tossicità dose-limitante, e un buon profilo di sicurezza con eventi avversi lievi e transitori.
Solo 3 dei 30 pazienti nello studio di fase I di valutazione della dose, hanno, infatti, presentato eventi avversi di grado 3 o 4, ma nessun paziente ha interrotto il trattamento a causa della tossicità.
Lo studio, tuttavia, non era volto a valutare l'efficacia dell'anticorpo; molti pazienti hanno presentato una risposta parziale e malattia stabile, anche se i partecipanti allo studio erano stati pesantemente pretrattati, con una mediana di due precedenti cicli di terapia.
In un paziente con cancro al polmone non-a-piccole cellule di stadio IV, la terapia con questo anticorpo ha portato a una riduzione del 95% delle dimensioni del tumore.
In tutto, ci sono state 6 risposte parziali secondo i criteri RECIST standard, e 10 casi di malattia stabile.
Diverse risposte si sono mantenute per più di 1 anno.
L'anticorpo attacca il checkpoint immunitario PD-1/PD-L1, che molti tumori utilizzano per respingere gli attacchi da parte delle cellule T killer.
PD-L1 ( ligando di morte programmata 1 ) è espresso sulla superficie delle cellule tumorali. All’avvicinarsi di un cellula T killer, PD-L1 si lega a una proteina che funge da recettore ( PD-1 ) sulla superficie delle cellule immunitarie, con conseguente inibizione della attività della cellula T.
MPDL3280A è un anticorpo che blocca PD-L1, impedendogli di legarsi a PD-1 e mantenendo le cellule T killer attive.
I primi test, eseguiti sulle 6 molecole che interagiscono sul sistema PD-1/PD-L1, hanno mostrato risultati molto promettenti, con tassi di risposta al trattamento del 30-40% in una varietà di tumori avanzati e metastatici, e l’azione è apparsa essere durevole. ( Xagena2013 )
Fonte: American Association for Cancer Research Annual Meeting, 2013
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