Le donne con alta densità del seno e nessuna involuzione lobulare sono a più alto rischio di sviluppare tumore alla mammella rispetto a quelle con seno non-denso e involuzione completa, secondo uno studio pubblicato su The Journal of National Cancer Institute ( JNCI ).
A parte l'età, la storia familiare, e l'età al menarca, due ulteriori fattori associati al rischio di tumore al seno sono la densità mammografica e il grado di involuzione lobulare. L’involuzione lobulare è l'atrofia fisiologica dell'epitelio della mammella ed è noto il suo aumento con l'aumentare dell'età.
Per determinare se questi due fattori fossero indipendentemente associati al rischio di cancro al seno, è stata esaminata l'associazione dei fattori al rischio di neoplasia alla mammella in una coorte di 2666 donne con patologia benigna del seno, seguite per una media di 13.3 anni; successivamente 172 donne ( 6.5% ) hanno sviluppato tumore mammario.
La coorte di pazienti è stata selezionata dalla più ampia coorte Mayo Breast Disease, che ha incluso 9.376 donne di età compresa tra 18 e 85 anni, senza anamnesi di tumore alla mammella, alle quali è stata diagnosticata una patologia benigna del seno tra il 1967 e la fine del 1991.
Si è rilevato che la densità mammografica e il grado di involuzione lobulare sono risultati fattori di rischio indipendenti per il cancro al seno, e che insieme rappresentano un rischio ancora maggiore.
E’ anche emerso che la combinazione di seno denso e di mancata involuzione lobulare è associata a un più elevato rischio di neoplasia mammaria rispetto alla condizione con seno non-denso o grasso e involuzione completa.
Uno dei punti di forza dello studio è che esso è stato condotto in un’ampia e ben organizzata coorte di donne; tuttavia, i limiti includono il fatto che la popolazione dello studio era in prevalenza di razza bianca e originaria del Midwest superiore, indicando la necessità di condurre una ricerca anche in diverse popolazioni.
L’involuzione lobulare e la densità mammografica sono quindi fattori promettenti per migliorare la previsione di rischio, soprattutto perché riflettono l'interazione cumulativa di numerosi fattori di rischio genetici e ambientali per il tumore alla mammella nel tempo.
Studi futuri dovrebbe includere un numero maggiore di pazienti di diverse origini etniche e mirare a comprendere il rapporto tra involuzione e fattori di rischio epidemiologici come l’indice di massa corporea. Inoltre, dal momento che né l’involuzione lobulare né la densità mammografica sono processi statici, analizzando le loro variazioni nel tempo si può migliorare il loro valore predittivo. ( Xagena2010 )
Fonte: JNCI, 2010
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