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Tumore prostata

Lapatinib versus Trastuzumab in combinazione con chemioterapia neoadiuvante a base di antracicline e taxani


Sono state confrontate l’efficacia e la sicurezza dell’aggiunta di Lapatinib ( Tykerb ) versus Trastuzumab ( Herceptin ) a un regime di chemioterapia neoadiuvante a base di antracicline e taxani.

Nello studio randomizzato di fase 3 GeparQuinto, pazienti con tumore alla mammella HER2-positivo, operabile o localmente avanzato, sono state arruolate nel periodo 2007-2010.

Le pazienti eleggibili erano quelle con tumori classificati come cT3/4a-d o HR-negativi ( negativi per il recettore dell’ormone ), HR-positivi con linfonodi positivi e malattia cT2 ( cT2 cN+ ) o con tumore HR-positivo e positività linfonodale patologica nel linfonodo sentinella per quelli con malattia cT1 ( cT1 pN(SLN+) ).

Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale, e in un rapporto 1:1, a ricevere trattamento neoadiuvante con 4 cicli di EC ( Epirubicina [ 90 mg/m2 per via endovenosa ] più Ciclofosfamide [ 600 mg/m2 per via endovenosa ], ogni 3 settimane ) e 4 cicli di Docetaxel ( 100 mg/m2 per via endovenosa ogni 3 settimane ) con Trastuzumab ( 6 mg/kg per via endovenosa, con una dose di carico iniziale di 8 mg/kg, per 8 cicli, ogni 3 settimane ) o Lapatinib ( 1000-1250 mg al giorno per via orale ) per tutti i cicli prima dell’intervento chirurgico.

La randomizzazione è stata effettuata con allocazione dinamica con il metodo di minimizzazione di Pocock; le pazienti sono state stratificate per Centro di partecipazione, status HR e grado della malattia ( cT1-3 cN0-2 vs T4 o N3 ).

L’endpoint primario era la risposta patologica completa ( definita come ypT0 e ypN0 ), ed è stato analizzato in tutte le pazienti che avevano ricevuto almeno un ciclo di Epirubicina e di Ciclofosfamide.

Delle 620 pazienti eleggibili, 309 sono state assegnate in maniera casuale a chemioterapia con Trastuzumab e 311 a chemioterapia con Lapatinib.

Due pazienti nel gruppo chemioterapia con Trastuzumab e 3 in quello chemioterapia con Lapatinib non hanno iniziato il trattamento poiché hanno ritirato il consenso o sono state sottoposte a intervento chirurgico immediato.

In totale, 93 ( 30.3% ) delle 307 pazienti nel gruppo chemioterapia con Trastuzumab e 70 ( 22.7% ) delle 308 in quello chemioterapia con Lapatinib hanno mostrato risposta patologica completa ( odds ratio [ OR ] 0.68; p=0.04 ).

Il regime chemioterapia con Trastuzumab è risultato associato a più edema ( 39.1% ] vs 28.7% ) e dispnea ( 29.6% vs 21.4% ) e quello chemioterapia con Lapatinib a più diarrea ( 75.0% vs 47.4% ) e rash cutaneo ( 54.9% vs 31.9% ).

Nello studio, 43 ( 14.0% ) pazienti hanno interrotto il trattamento nel gruppo chemioterapia con Trastuzumab e 102 ( 33.1% ) in quello chemioterapia con Lapatinib; 70 eventi avversi gravi sono stati riferiti nel gruppo chemioterapia con Trastuzumab e 87 in quello chemioterapia con Lapatinib.

In conclusione, questo confronto diretto ha mostrato che il tasso di risposta patologica completa con chemioterapia e Lapatinib è risultato significativamente inferiore rispetto a quello ottenuto con chemioterapia e Trastuzumab.
A meno che i dati nel lungo periodo mostrino risultati diversi, Lapatinib non dovrebbe essere utilizzato al di fuori degli studi clinici come singolo trattamento anti-HER2 in combinazione con chemioterapia neoadiuvante. ( Xagena2012 )

Untch M et al, Lancet Oncol 2012; 13: 135-144


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