La maggior parte delle donne con cancro ovarico di nuova diagnosi ha una recidiva entro 3 anni dopo il trattamento standard con la chirurgia e la chemioterapia a base di Platino.
Il vantaggio dell'inibitore orale della poli-ADP ribosio polimerasi Olaparib ( Lynparza ) nella malattia recidivante è stato ben stabilito, ma il beneficio di Olaparib come terapia di mantenimento nella malattia di nuova diagnosi è incerto.
È stato condotto uno studio internazionale, randomizzato, in doppio cieco, di fase 3 per valutare l'efficacia di Olaparib come terapia di mantenimento nelle pazienti con nuova diagnosi avanzata ( FIGO [ International Federation of Gynecology and Obstetrics ] stadio III or IV ) di carcinoma all'ovaio di alto grado sieroso o endometrioide, cancro primario peritoneale o tumore delle tube di Falloppio ( o una loro combinazione ) con una mutazione in BRCA1, BRCA2, o entrambi ( BRCA1/2 ) che avevano avuto una risposta clinica completa o parziale dopo chemioterapia a base di Platino.
Le pazienti sono state assegnate in modo casuale a ricevere compresse di Olaparib ( 300 mg due volte al giorno ) oppure placebo.
L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione.
Delle 391 pazienti sottoposte a randomizzazione, 260 sono state assegnate a ricevere Olaparib e 131 a ricevere placebo.
In totale 388 pazienti avevano una mutazione BRCA1/2 della linea germinale confermata centralmente e 2 pazienti avevano una mutazione somatica BRCA1/2 confermata centralmente.
Dopo un follow-up mediano di 41 mesi, il rischio di progressione della malattia o morte era inferiore del 70% con Olaparib rispetto al placebo ( stima di Kaplan-Meier del tasso di libertà dalla progressione della malattia e dalla morte a 3 anni, 60% vs 27%, hazard ratio per progressione della malattia o morte, 0.30, P minore di 0.001 ).
Gli eventi avversi erano coerenti con gli effetti tossici noti di Olaparib.
In conclusione, l'uso della terapia di mantenimento con Olaparib ha fornito un beneficio sostanziale per quanto riguarda la sopravvivenza libera da progressione tra le donne con cancro all'ovaio di nuova diagnosi e una mutazione BRCA1/2, con un rischio inferiore del 70% di progressione della malattia o morte con Olaparib rispetto al placebo. ( Xagena2018 )
Moore K et al, N Engl J Med 2018; 379: 2495-2505
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