Necitumumab è un anticorpo monoclonale anti-EGFR di seconda generazione ( immunoglobulina G1 ricombinante umana ).
È stato confrontato il trattamento con Necitumumab più Gemcitabina e Cisplatino rispetto a Gemcitabina e Cisplatino da soli in pazienti non-trattati in precedenza con cancro del polmone non-a-piccole cellule, squamoso, in stadio IV.
È stato effettuato uno studio in aperto, randomizzato, presso 184 Centri in 26 Paesi.
I pazienti di età uguale o superiore a 18 anni con tumore del polmone non-a-piccole cellule, squamoso, in stadio IV istologicamente o citologicamente confermato, con un performance status ECOG ( Eastern Cooperative Oncology Group ) di 0-2 e una adeguata funzione d'organo e che non avevano ricevuto precedente chemioterapia per la loro malattia sono stati considerati eleggibili per l'inclusione.
I pazienti arruolati sono stati randomizzati a un massimo di 6 cicli di 3 settimane di chemioterapia con Gemcitabina e Cisplastino con o senza Necitumumab.
La chemioterapia era a base di Gemcitabina 1.250 mg/m2 somministrata per via endovenosa in 30 minuti nei giorni 1 e 8 di un ciclo di 3 settimane e Cisplatino 75 mg/m2 somministrato per via endovenosa in 120 minuti nel giorno 1 di un ciclo di 3 settimane.
Necitumumab 800 mg, somministrato per via endovenosa per un minimo di 50 minuti nei giorni 1 e 8, è stato dato dopo la fine della chemioterapia fino a progressione della malattia o all’insorgenza di intollerabili effetti collaterali.
La randomizzazione è stata stratificata per performance status ECOG e regione geografica.
Né i medici né i pazienti erano all’oscuro dell’assegnazione di gruppo a causa del verificarsi atteso di rash di acne, un effetto di classe degli anticorpi anti-EGFR, che avrebbe rivelato alla maggior parte dei pazienti e ai ricercatori il trattamento.
L'endpoint primario era la sopravvivenza globale, analizzata per intention-to-treat.
Tra il 2010 e il 2012 sono stati arruolati 1.093 pazienti e sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere Necitumumab più Gemcitabina e Cisplatino ( n=545 ) o Gemcitabina e Cisplatino ( n=548 ).
La sopravvivenza globale è risultata significativamente più lunga nel gruppo Necitumumab più Gemcitabina e Cisplatino rispetto al gruppo Gemcitabina e Cisplatino da soli ( mediana 11.5 mesi vs 9.9 mesi; hazard ratio stratificato, HR= 0.84, P=0.01 ).
Nel gruppo Necitumumab e Gemcitabina e Cisplatino, il numero di pazienti con almeno un evento avverso di grado 3 o peggiore è stato più alto ( 388 su 538 pazienti, 72% ) rispetto al gruppo Gemcitabina e Cisplatino ( 333 su 541, 62% ), così come l'incidenza di eventi avversi gravi ( 257 su 538 pazienti, 48%, vs 203 su 541, 38% ).
Più pazienti nel gruppo Necitumumab più Gemcitabina e Cisplatino hanno manifestato ipomagnesemia di grado 3-4 ( 47 su 538 pazienti [ 9% ] nel gruppo Necitumumab più Gemcitabina e Cisplatino vs 6 su 541 [ 1% ] nel gruppo Gemcitabina e Cisplatino ) e rash di grado 3 ( 20 [ 4% ] vs 1 [ inferiore a 1% ] ).
Tra gli eventi legati alla progressione della malattia, sono stati riportati eventi avversi con un esito di decesso per 66 pazienti su 538 ( 12% ) nel gruppo Necitumumab più Gemcitabina e Cisplatino e 57 pazienti su 541 ( 11% ) nel gruppo Gemcitabina e Cisplatino; questi sono stati ritenuti correlati ai farmaci in studio in 15 ( 3% ) e 10 ( 2% ) pazienti, rispettivamente.
Nel complesso, il profilo di sicurezza di Necitumumab più Gemcitabina e Cisplatino è risultato accettabile e in linea con le aspettative.
I dati hanno dimostrato che l'aggiunta di Necitumumab alla chemioterapia con Gemcitabina e Cisplatino ha migliorato la sopravvivenza generale nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule squamoso in fase avanzata.
La terapia con Necitumumab rappresenta una nuova opzione di trattamento di prima linea per questa malattia. ( Xagena2015 )
Thatcher N et al, Lancet 2015; 16; 763-774
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