Il Tamoxifene risulta più efficace se associato ad un agonista LHRH.
Nelle donne in premenopausa con carcinoma mammario metastatizzato recettori per gli estrogeni ( ER) positivi, la combinazione del Tamoxifene con un agonista dell’ormone rilasciante l’ormone luteinizzante ( LHRH) rappresenta una nuova strategia terapeutica.
Infatti il Tamoxifene legandosi ai recettori degli estrogeni libera l’estradiolo. Gli elevati livelli di estradiolo possono provocare l’insorgenza del carcinoma dell’endotelio.
Gli agonisti LHRH agiscono sull’asse ipotalamo-ipofisario e portano in breve tempo a ridurre i livelli di estradiolo ai livelli della menopausa.
In uno studio clinico prospettico, randomizzato, è stata riportata una stessa percentuale di risposta e di sopravvivenza totale per il Goserelin , un agonista LHRH, somministrato da solo e con il Tamoxifene. Tuttavia l’associazione Goserelin e Tamoxifene ha migliorato il tempo della progressione della malattia. Una meta-analisi di quattro studi randomizzati ha dimostrato un sensibile miglioramento della sopravvivenza totale , nella sopravvivenza libera da progressione della malattia, nella percentuale di risposta, nella sopravvivenza libera da malattia con la terapia di combinazione , con il Goserelin o il Buserelin ( agonisti LHRH) ed il Tamoxifene, nelle donne in premenopausa e con metastasi.
L’aggiunta di un agonista LHRH al Tamoxifene alla terapia di donne con carcinoma mammario ER positivo può portare ad una riduzione del rischio delle recidive.
L’impiego della terapia di combinazione, agonista LHRH e Tamoxifene ha un’efficacia comparabile a quella prodotta dalla chemioterapia CMF ( Ciclofosfamide, Metotrexato. FluoroUracile ) nelle donne in premenopausa con tumore alla mammella ER positivo.
Uno studio compiuto preso l’Istituto di Ricerca sul Cancro di Genova ha confrontato l’efficacia della chemioterapia verso la terapia a base di Tamoxifene e soppressione ovarica nelle donne in premenopausa e perimenopau sa con carcinoma mammario ed ER positivi. Tra il 1989 ed il 1997, a 120 pazienti è stata somministrata la chemioterapia CMF e a 124 pazienti il Tamoxifene ed eseguita la soppresione ovarica ( ooforectomia: n=6; irradiazione ovarica : n=31; iniezioni di Goserelin : n=87).
Dopo un periodo di 76 mesi, 82 pazienti sono andate incontro a recidive e 39 pazienti sono morte.
I due trattamenti hanno dato risultati equivalenti. Nei pazienti trattati con chemioterapia si sono verificati numerosi effetti indesiderati (leucopenia, nausea, vomito, stomatite ed alopecia).
Il blocco completo estrogenico con Tamoxifene ed agonista LHRH trova la sua validità nel fatto che le cellule tumorali possono crescere anche in presenza di bassi livelli di estrogeno.
Carlo Franzini
Xagena2001