Olaparib ( AZD2281 ) è una piccola molecola e un potente inibitore orale della poli-ADP-ribosio polimerasi ( PARP ).
È stato condotto uno studio allo scopo di valutare l’efficacia e la tollerabilità di questo farmaco in pazienti senza mutazioni BRCA1 o BRCA2 con tumore alla mammella triplo negativo in stadio avanzato o carcinoma ovarico di alto grado sieroso e/o indifferenziato.
Sono state arruolate in questo studio di fase 2, multicentrico, in aperto e non-randomizzato, donne con tumore alle ovaie in stadio avanzato di alto grado sieroso e/o indifferenziato o cancro alla mammella triplo negativo che sono state trattate con Olaparib 400 mg 2 volte al giorno.
Le pazienti sono state stratificate in base a presenza o assenza di mutazioni in BRCA1 o BRCA2.
L’endpoint primario era il tasso di risposta obiettiva RECIST ( Response Evaluation Criteria In Solid Tumors ).
Tutte le pazienti che avevano ricevuto il trattamento sono state incluse nell’analisi degli effetti tossici e le pazienti con lesioni misurabili al basale sono state incluse nell’analisi finale di efficacia.
In totale sono state arruolate 91 pazienti ( 65 con carcinoma ovarico e 26 con carcinoma mammario ) e 90 sono state trattate nel periodo 2008-2009.
Nella coorte carcinoma ovarico, 64 pazienti hanno ricevuto il trattamento; 63 pazienti hanno mostrato lesioni target e sono dunque risultate valutabili per la risposta oggettiva RECIST.
In queste pazienti sono state osservate risposte oggettive in 7 casi ( 41% ) su 17 con mutazioni in BRCA1 o BRCA2 e 11 ( 24% ) su 46 senza mutazioni.
Non sono state osservate risposte oggettive confermate nelle pazienti con carcinoma mammario.
Gli eventi avversi più comuni sono stati fatigue ( 70% delle pazienti con carcinoma ovarico, 50% di quelle con carcinoma mammario ), nausea ( 66% e 62% ), vomito ( 39% e 35% ) e diminuzione dell’appetito ( 36% e 27% ).
In conclusione, questo studio ha indicato che Olaparib rappresenta un trattamento promettente per donne con carcinoma ovarico. ( Xagena2011 )
Gelmon KA et al, Lancet Oncol 2011; 12: 852-861
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