Ramucirumab ( Cyramza ) è un anticorpo monoclonale IgG1 umano che ha come bersaglio il dominio extracellulare di VEGFR-2.
E’ stata valutata l'efficacia e la sicurezza del trattamento con Docetaxel ( Taxotere ) più Ramucirumab oppure placebo come trattamento di seconda linea per i pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule di stadio IV ( NSCLC ) dopo la terapia a base di Platino.
In questo studio multicentrico, in doppio cieco, randomizzato, di fase 3 ( studio REVEL ), sono stati arruolati pazienti con tumore NSCLC squamoso o non-squamoso che era progredito durante o dopo un regime chemioterapico di prima linea a base di Platino.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale, in un rapporto 1:1, stratificati per sesso, regione, performance status e precedente terapia di mantenimento a ricevere Docetaxel 75 mg/m2 e Ramucirumab ( 10 mg/kg ) oppure placebo al giorno 1 di un ciclo di 21 giorni fino a progressione della malattia, tossicità inaccettabile, ritiro dallo studio, o morte.
L'endpoint primario era la sopravvivenza globale in tutti i pazienti assegnati al trattamento.
Sono stati valutati gli eventi avversi a seconda del trattamento ricevuto.
Tra il 2010 e il 2013 sono stati esaminati 1.825 pazienti, di cui 1.253 sono stati assegnati in modo casuale al trattamento.
La sopravvivenza globale media è stata di 10.5 mesi per 628 pazienti assegnati a Ramucirumab più Docetaxel e 9.1 mesi per 625 pazienti che hanno ricevuto placebo più Docetaxel ( hazard ratio, HR=0.86; P=0.023 ).
La sopravvivenza libera da progressione media è stata di 4.5 mesi per il gruppo Ramucirumab rispetto a 3.0 mesi per il gruppo di controllo ( HR=0.76; P minore di 0.0001 ).
Sono stati notati eventi avversi emergenti in 613 pazienti su 627 ( 98% ) nella popolazione analizzata per la sicurezza con Ramucirumab e 594 pazienti su 618 ( 95% ) nella popolazione di sicurezza di controllo.
I più comuni eventi avversi di grado 3 o superiore sono stati neutropenia ( 306 pazienti, 49% nel gruppo Ramucirumab vs 246, 40% nel gruppo di controllo ), neutropenia febbrile ( 100, 16%, vs 62, 10% ), affaticamento ( 88, 14%, vs 65, 10% ), leucopenia ( 86, 14%, vs 77, 12% ) e ipertensione ( 35, 6%, vs 13, 2% ).
Il numero di decessi per eventi avversi ( 31, 5%, vs 35, 6% ) ed emorragia polmonare di grado 3 o superiore ( 8, 1%, vs 8, 1% ) non differivano tra i due gruppi.
Le tossicità erano gestibili con appropriata riduzione di dosaggio e terapia di supporto.
Ramucirumab più Docetaxel ha migliorato la sopravvivenza come trattamento di seconda linea nei pazienti con cancro NSCLC in stadio IV. ( Xagena2014 )
Garon EB et al, Lancet 2014;384:665-673
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