La chemioterapia adiuvante migliora i risultati delle pazienti con cancro al seno. Tuttavia, la tempistica ottimale dell’inizio della chemioterapia è sconosciuta.
La somministrazione ritardata può diminuire il vantaggio delle terapie sistemiche citotossiche.
Sono stati identificati i determinanti nell’inizio ritardato della chemioterapia ed è stata presa in esame la relazione tra tempo alla chemioterapia ( TTC ) ed esito secondo il sottotipo di cancro al seno.
Si è ipotizzato che un tempo prolungato alla chemioterapia sia associato a esiti avversi.
In una indagine osservazionale sulla popolazione utilizzando i dati dal California Cancer Registry sono state studiate in totale 24.843 pazienti con carcinoma mammario invasivo in stadio I-III diagnosticato tra il 2005 e il 2010 trattate con chemioterapia adiuvante.
L'analisi dei dati è stata effettuata tra il 2014 e il 2015.
Il tempo alla chemioterapia è stato definito come il numero di giorni tra la chirurgia e la prima dose di chemioterapia, e il tempo ritardato alla chemioterapia è stato definito come 91 o più giorni da un intervento chirurgico alla prima dose di chemioterapia adiuvante.
E’ stata valutata la sopravvivenza globale e la sopravvivenza specifica per cancro al seno.
In tutto, sono state incluse 24.843 pazienti. L'età media alla diagnosi era di 53 anni, e il tempo mediano alla chemioterapia è stato di 46 giorni.
I fattori associati con ritardi nel tempo alla chemioterapia hanno incluso basso status socio-economico, ricostruzione del seno, assicurazione non-privata ed etnia latino-americana o nera non-ispanica.
Rispetto alle pazienti sottoposte a chemioterapia entro 31 giorni da un intervento chirurgico, non vi è stata alcuna evidenza di eventi avversi tra quelle con tempo alla chemioterapia da 31 a 60 giorni o da 60 a 90 giorni.
Le pazienti trattate 91 o più giorni da un intervento chirurgico hanno avuto una peggiore sopravvivenza generale ( hazard ratio, HR=1.34 ) e peggiore sopravvivenza specifica per il tumore al seno ( HR=1.27 ).
Nell'analisi di un sottogruppo in base al sottotipo, il più lungo tempo alla chemioterapia ha causato alle pazienti con carcinoma mammario triplo negativo una peggiore sopravvivenza generale ( HR=1.53 ) e peggiore sopravvivenza specifica per carcinoma mammario ( HR=1.53 ).
In conclusione, per le pazienti con cancro al seno, risultati negativi sono associati a ritardato inizio della chemioterapia adiuvante a 91 o più giorni.
Il ritardato tempo alla chemioterapia è stato particolarmente dannoso tra le pazienti con cancro al seno triplo negativo.
Le determinanti di ritardo nell’inizio della chemioterapia sono sembrate socio-demografiche, e i medici dovrebbero fornire assistenza più tempestiva a tutte le pazienti. ( Xagena2016 )
Chavez-MacGregor M et al, JAMA Oncol 2016; 2: 322-329
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