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Tumore prostata

Studio CONFIRM: confronto tra due dosaggi di Fulvestrant in donne in postmenopausa con carcinoma mammario ER+ in fase avanzata


Un regime a base di Fulvestrant ( Faslodex ) 500 mg è stato confrontato con la dose approvata di Fulvestrant 250 mg al mese per il trattamento di donne in postmenopausa con tumore mammario positivo per il recettore dell'estrogeno ( ER+ ) e in fase avanzata, andate incontro a progressione dopo una precedente terapia endocrina.

Lo studio CONFIRM ( Comparison of Faslodex in Recurrent or Metastatic Breast Cancer ) è uno studio di fase III, in doppio cieco, a gruppi paralleli e multicentrico nel quale le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a Fulvestrant 500 mg ( 500 mg per via intramuscolare al giorno 0, in seguito 500 mg per via intramuscolare ai giorni 14 e 28 e in seguito ogni 28 giorni ) o 250 mg ogni 28 giorni.

L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione, mentre quelli secondari includevano tasso di risposta obiettiva, tasso di beneficio clinico, durata di questo beneficio, sopravvivenza generale e qualità di vita.

La sopravvivenza libera da progressione è risultata significativamente più lunga con Fulvestrant 500 mg ( n=362 ) che con la dose di 250 mg ( n=374 ) ( hazard ratio, HR=0.80; P=0.006 ), corrispondente a una riduzione del rischio di progressione del 20%.

Il tasso di risposta obiettiva è risultato simile per Fulvestrant 500 mg e 250 mg ( 9.1% vs 10.2%, rispettivamente ); il tasso di beneficio clinico è stato pari a 45.6% per la dose 500 mg e 39.6% per 250 mg.

La durata del beneficio clinico e la sopravvivenza generale sono state 16.6 e 25.1 mesi, rispettivamente, per il gruppo 500 mg, mentre si sono attestate a 13.9 e 22.8 mesi, rispettivamente, nel gruppo 250 mg.

Fulvestrant 500 mg è risultato ben tollerato senza eventi avversi dose-dipendenti e la qualità di vita è risultata simile nei 2 gruppi.

In conclusione, Fulvestrant 500 mg è risultato associato a un aumento statisticamente significativo della sopravvivenza libera da progressione, ma non a un aumento della tossicità e ciò corrisponde a un miglioramento clinicamente significativo del beneficio contro rischio rispetto all’antitumorale alla dose di 250 mg. ( Xagena2010 )

Di Leo A et al, J Clin Oncol 2010; 28: 4594-4600


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