La combinazione della terapia ormonale sostitutiva ( TOS ) con basse dosi di Tamoxifene ( Nolvadex ) potrebbe mantenere i benefici e contemporaneamente ridurre i rischi di ciascun agente.
Lo studio aveva lo scopo di definire la dose biologica ottimale e la schedula di somministrazione del Tamoxifene negli utilizzatori della terapia di sostituzione ormonale, impiegando biomarcatori e sintomi menopausali.
Un totale di 210 utilizzatrici di terapia di sostituzione sono state assegnate in maniera casuale ad uno dei seguenti quattro gruppi:
- Tamoxifene 1 mg/die e placebo/settimana,
- placebo/die e Tamoxifene 10 mg/settimana
- Tamoxifene 5 mg/die e placebo/settimana
- entrambi placebo per 12 mesi
L’endpoint primario era il cambiamento delle concentrazioni plasmatiche di IGF-1 ( fattore di crescita insulino-simile 1 ) nel corso di 12 mesi, e gli endpoint secondari erano il rapporto IGF-I/ IGFBP-3 ( IGF binding protein-3 ), fibrinogeno, antitrombina III, proteina C reattiva, C-telopeptide, percentuale di densità mammografica e spessore dell’endometrio.
Rispetto al placebo, IGF-1 è diminuito in tutti i gruppi Tamoxifene, con un maggior cambiamento nel gruppo 5 mg/die ( P = 0,019 versus 10 mg/settimana o 1 mg/die ).
Il Tamoxifene ha aumentato IGFBP-3 ed abbassato l’antitrombina-III, la proteina C-reattiva e la densità mammografia; il maggiore effetto è stato osservato nel gruppo 5 mg/die.
Il Tamoxifene ha aumentato lo spessore dell’endometrio ma non l’espressione di Ki-67, che è risultata più bassa nel gruppo 5 mg/die tra le tre dosi esaminate.
I sintomi di menopausa non hanno subito un significativo peggioramento con il Tamoxifene.
Il Tamoxifene al dosaggio di 5 mg/die modula in modo favorevole i biomarcatori della carcinogenesi mammaria ed il rischio cardiovascolare nelle utilizzatrici della terapia ormonale sostitutiva senza causare aumento della proliferazione dell’endometrio e dei sintomi della menopausa. ( Xagena2007 )
Decensi A et al, J Clin Oncol 2007; 25: 4201-4209
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